IL DIAVOLO E L'OCCIDENTE Oratorio dei Filippini, via Manzoni 5, Bologna, 9-11 maggio 2003 Convegno di studi organizzato da BIBLIA, Associazione laica di cultura biblica, in collaborazione con le ACLI della Provincia di Bologna. Patrocinio e sostegno della Regione Emilia Romagna, della Provincia e del Comune di Bologna. Presentazione Il diavolo: una presenza ingombrante,
ma poco conosciuta. Nel linguaggio, nella tradizione popolare, nel fascino
dell'occulto, nei satanismi e perfino nell'arte, nella letteratura e
nella politica, questa figura apparentemente arcaica, continua a essere
un riferimento costante e invadente. Venerdì 9 maggio 15,30-19,00 Apertura ufficiale del
convegno con saluto delle autorità. Sabato 10 maggio 09,00-13,00 Il diavolo nel Nuovo
Testamento, prof. msg. Ermenegildo
Manicardi, Rettore dello Studio Teologico Accademico
Bolognese. 15,30-18,30 Il diavolo: per una rilettura dell'insegnamento
della chiesa cattolica, dott.
Agnese CiniTassinario,
Presidente di Biblia. 21,30 L'Histoire du soldat,
musica di Igor Stravinskij, testo di Charles Ferdinand
Ramuz, traduzione, regia e interpretazione di Luigi Maio
il "musicattore". Ensemble Hyperion. Sala Bossi, Conservatorio,
piazza Rossini 2. Domenica 11 maggio 09,00-13,00 Il diavolo in Dostoewskij,
prof. Cesare G. De Michelis, Università
di Roma. Coordina: prof. Gabriella
Caramore, Radio RAI. |
Quasi lasciando presagire un'inaspettata profondità teologica, nella cosiddetta sapienza popolare ricorre un proverbio che si può ben considerare il filo rosso delle relazioni del convegno che Biblia ha dedicato al demonio: Dio ci manda la carne, e il diavolo i cuochi. Che si tratti di imbastire un cibo profano o di apparecchiare l'escatologica tavola dei giusti, la funzione dei diavolo nell'economia dei monoteismi non si lascia ridurre a quella di indicare il male nella sua forma più radicale. Al pari degli altri personaggi biblici, anche il diavolo recita una parte spesso riscritta e riveduta anche in questo caso si può parlare di un'autentica archeologia, ricostruita efficacemente da Paolo Xella attraverso le fonti (politeiste) mesopotamiche. Questa varietà di interpretazioni del demoniaco si riverbera negli scritti giudaici postbiblici, di cui ha parlato esaurientemente Piero Capelli. Questi testi sono inclini a edificare una dottrina demonologica, la cui rigidità potrebbe far nascere sospetti di dualismo, per cui il demoniaco nella tradizione ebraica, come ha mostrato Rav Della Rocca, si articola preferibilmente attorno a una rosa di nomi: il Satana, Lilith e, in un senso particolare, il Golem. Del resto quando con Dostoevskij la letteratura è stata veicolo, come ha illustrato De Michelis, di una riflessione ereticale sul demoniaco, si è attinto a tradizioni religiose antiche, come la religione slava, che risalivano a un dualismo primordiale incompatibile con un monoteismo rigoroso. Lo sviluppo del monoteismo, in effetti, ha un'importanza decisiva nell'evoluzione del concetto di diavolo, che viene inteso sempre meno come un'entità angelica o superumana del male, ma sempre più come l'indice di un mistero profondo nella natura divina: come ci è stato mostrato da Ida Zilio-Grandi, la tradizione islamica ritrova nel Satana una figura ancillare, strumento nelle mani di Dio di un'opera comunque buona. Come hanno illustrato adeguatamente Ermenegildo Manicardi e Maria Grazia Mara, l'attenzione del NT e delle antiche riflessioni monacali sul demonio tentarono di evitare una definizione ontologicamente precisa della natura del diavolo e di concentrarsi piuttosto sulla sua funzione e sul suo influsso sugli uomini. Anche gli apparati repressivi della Chiesa come l'Inquisizione, di cui Anna Foa ci ha dato ampia illustrazione, non cessarono mai di affiancare alla preoccupazione pastorale originaria un'evidente finalità sociale di controllo che si estinse solo alla fine del Cinquecento. Anche il Novecento, come ha ricordato Carlo Prandi, si è servito frequentemente della figura demonica per evidenti finalità politiche, ma questo ha portato soprattutto a ostacolare la diagnosi e la cura appropriate dei mali, fisici e sociali, che affliggevano il genere umano. All'interno di questo percorso, si inserisce la relazione di Agnese Cini Tassinario, che, nella sua dettagliata disamina dell'insegnamento costante, ma non dogmatico, della Chiesa cattolica sul diavolo, ci ha ricordato le parole di papa Paolo VI: «Tutto il male che è nel mondo è occasione ed effetto del Demonio. Il male è un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore […]. Esce dal quadro dell'insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerlo». Ma accanto a questa posizione tradizionale, ha concluso la Cini, molti teologi e credenti obiettano che oggi non si può più né affermare né negare con certezza l'esistenza personale di Satana: il cristiano può crederci o no, ma certamente è chiamato a combattere contro le opere demoniache, contro tutto il male che è dentro di noi e intorno a noi.
Federico Dal Bo
Rassegna stampa: La Repubblica
- Cultura, 2 marzo 2003: Dostoevskij scrittore tra i diavoli,
Beniamino Placido. Avvenire, 7 maggio 2003: Nel '900 il Diavolo ha alzato le corna, Domenico Montalto (articolo
pubblicato anche sul nostro Notiziario
anno XVII n.2). La Repubblica-Bologna,
7 maggio 2003: Un convegno sul diavolo. Gazzetta
di Modena, La Nuova Ferrara, Gazzetta di Reggio, 7 maggio 2003: Il diavolo dall'A alla Z. Bologna dedica un convegno al satanismo.
L'Unità - Bologna/Emilia Romagna, 7 maggio 2003:
Vade retro satanisti, il diavolo è una cosa seria,
Chiara Affronte. La Discussione, 9 maggio 2003: Quell'oscura presenza nelle religioni d'Occidente, Chiara Beghelli.
Il Domani, 9 maggio 2003: Parliamo del Maligno.
La storia del Demonio dai testi sacri alle sette sataniche, Micol Argento.
La Nuova Ferrara, Gazzetta di Modena, 10 maggio 2003: Il diavolo? Era l'angelo tra gli angeli. Avvenire,
11 maggio 2003: Il diavolo esiste ed è all'opera: i cristiani
non distratti lo sanno, Don Andrea Caniato. Mosaico di pace,
luglio-agosto 2003: Il diavolo e l'Occidente, Giancarla Codrignani.
Inoltre il Canale 5 è stato presente a tutto il convegno e ha mandato
in onda una bella trasmissione con ampie interviste a relatori e convegnisti
domenica 25 maggio 2003