Il CASO / IL LIBRO DI FORLEO


IL ROMANZO
D'AMORE
DEL GINECOLOGO

ALESSANDRA ROTA

Dal quotidiano "La Repubblica del 28 Gennaio 2005


 

È un romanzo coraggioso quello che ha scritto Romano Forleo , ginecologo-ostetrico di fama, sessuologo, bioeticista, cristiano socialista, per un periodo senatore della Repubblica, autore di molti testi scientifici. Coraggioso perché parla d'amore e dunque l'ovvietà è dietro l'angolo, coraggioso perché l'amore di cui paria è, si quello tra un uomo e una donna, ma, tra loro, c'è Dio.

   Si intitola L'altro amore (Baldini Castoldi Dalai, pagg. 414, euro 15) il primo libro "letterario" del professore, che si inerpica per la difficile strada dell'analisi dei sentimenti, raccontando due storie parallele che hanno avuto un incipit comune: la passione per la medicina e la scelta di indossare un abito talare. Non c'è niente del crepuscolarismo commovente di Cronin in questa avventura che ha per protagonisti Laura ed Enrico, un sacerdote e una suora, ex fidanzati, medici. Anzi, le loro vite parallele che, apparentemente, scorrono nella reciproca ricerca sono poco dedicate alla contemplazione, nonostante lei sia una monaca di clausura. Pulsioni e desideri descritti travalicano la consuetudine bigotta che vuole i religiosi asessuati o, peggio, tartufescamente adusi a negare o nascondere, come se sotto il saio non ci fosse niente.

   Enrico fantastica sulla scollatura di una parrocchiana, ma questo non gli impedisce di aiutare un gruppo di "sbroccati" di periferia; Laura, una volta fuori dalle mura del convento e dentro le corsie di un ospedale romano, dove torna a far pratica prima di partire per l'America Latina, flirta con il primario (senza mai perdere di vista però le regole dell'ordine). La castità come obbligo è più leggera se, comunque, si lascia la porta aperta alle possibilità.

   Anche la struttura non è contemplativa: un montaggio serrato, avvincente, con parecchi colpi di scena; nostro Signore è sempre presente, e non solo nei confessionali di una Roma bellissima (che insieme a Firenze e poi alla Spagna e a Cuba) serve da scenografia all'intreccio: il centro medico perduto nella foresta ai confini della Colombia dove la morte prenatale è una terribile prassi, la guerriglia (compare Fidel Castro) e il terrorismo, i palazzi del Vaticano che, alla fine, accoglieranno la bravura anche diplomatica di Enrico, la rinuncia di Laura all'abito talare, in nome di un amore terreno.

   Scorre, tra le pagine, insieme alle citazioni dal primo trattato di ostetricia italiano (1500), il "pensiero" dell'autore: sulla medicina degli uomini e quella dell'anima, sul diritto alla vita dell'handicappato, sui rischi del parto in casa (è recente la proposta di legge che lo favorisce), su una filosofia che sarebbe piaciuta a Berlinguer, sulla brevità dell'innamoramento, sulla facile usura dei rapporti coniugali. Etica laica ed etica religiosa sono un binomio che Forleo riesce a sviluppare con grande abilità e con un finale a sorpresa. Morale? L'unico vero peccato è non amare.

 

 


 Questa intervista dell’ex presidente dell’Ordine dei medici va nel giornale dell’ordine dei medici della toscana (20.000 medici)

 

 L’AMORE TRA FEDE E AVVENTURA

 

Anche conoscendo la poliedrica attività professionale ed il ricco percorso intellettuale di Romano Forleo: ostetrico famoso, autore di numerosi testi scientifici, sessuologo, bioeticista, collezionista appassionato di libri antichi e preziosi, boy scout in gioventù e, per un breve periodo, senatore della Repubblica, non si può che provare una piacevole e ammirata sorpresa per questo suo primo romanzo coraggioso dal titolo “L’altro amore”, edito da Baldini Castoldi Dalai.

Un romanzo insolito nel panorama letterario moderno, avvincente ed inquieto come l’Autore, perché ricco, di colpi di scena tra Roma e Firenze, tra la Spagna, Cuba e l’America latina, ma anche di brani tratti dalla Commare, il primo trattato di ostetricia italiano del ‘500, scritto dal frate domenicano Scipione Mercurio, di fantasie erotiche e di ampie  citazioni bibliche,  intrecciate con la tormentata vicenda umana di due giovani medici che finiscono col dimenticarsi dell’amore a due per scoprire l’amore per tutti.

Il montaggio alternato delle loro personali vicende, come in un film, sostenuto da una prosa colta ed elegante tiene sino alla fine il lettore in una continua suspence su quale sarà l’epilogo.

La storia infinita e appassionante dei due giovani è anche l’occasione per offrire al lettore, senza parere, una serie di personali riflessioni etiche sul significato della vita e dell’amore degli uomini, sulla Chiesa come istituzione, sulla castità dei sacerdoti, sulla distinzione medioevale tra “incubi”e “succubi”, sulla unificazione della medicina dei corpi con quella dell’anima, sul diritto alla vita dell’handicappato, sui rischi del parto all’interno delle mura domestiche, sulla necessità che i genitori giochino con i propri figli, sui guasti dell’etica marxista e neoutilitarista, sulla breve durata dell’innamoramento e sulle insidie di usura nel tempo dell’amore coniugale.

Un romanzo morale, ma non moralistico, di un Autore cristiano che rifiuta la distinzione manichea tra amore sacro ed amore profano. Se Dio è amore, mi pare voglia dire Forleo, ne discende che anche “l’altro amore”, quello tra gli uomini, come quello per gli uomini, è rivelazione di Dio alla coscienza umana.

Perché l’ha scritto ? Sicuramente gli urgeva dentro, sentiva il bisogno di esprimere la pienezza del suo animo dopo tanti anni di esperienza professionale nei confronti dell’origine della vita, e dopo aver vissuto con altrettanta partecipazione emotiva  le vicende umane connesse con la nascita di un figlio..

“Vorrei che queste pagine le leggessero un prete e un non credente”, fa dire l’Autore ad uno dei protagonisti al termine del libro, ed aggiunge, ”però ti dico la verità, ad ambedue potrebbero apparire strane”.

Questo romanzo, in un’epoca di scarse speranze nel futuro, e di feroci contrapposizioni tra etica laica ed etica religiosa, potrà destare perplessità soltanto in chi non ama la libertà di opinione e non condivide il messaggio che “la vita di tutti i giorni vissuta come avventura, e il lavoro vissuto come gioco” debbano interessare a tutti..

“Perché scrivere ? “ chiede uno dei protagonisti, e l’Autore (interlocutore) risponde “ scrivo perché scrivo” e con un pizzico di civetteria intellettuale gli mette in bocca la frase di un monaco medievale: “ Non chiedere alla rosa perché fiorisce. Fiorisce perché fiorisce…”

 

Aldo Pagni

 

 


 

ROMANO FORLEO -  “L’ALTRO AMORE” -  . BALDINI- CASTOLDI- DALAI  Ed

Pagg.414 - €.15,00

 

-Recensione Ordine dei Medici -

 

 

Una storia d’amore che, come tutte le storie d’amore, mette in scena i meccanismi di un sentimento sempre in bilico tra promesse e disinganni , tra accensioni e smarrimenti. Enrico e Laura sono due giovani medici che, con tutto l’ardore e gli impulsi della giovinezza, pensano di essere pronti, insieme, ad affrontare un destino già indicato in qualche modo da sogni e propositi tessuti in comune.Cresciuti nello scoutismo hanno il gusto dell’avventura e la voglia di cambiare il mondo.

Ma qualcosa succede a deviare fin dall’inizio il cammino previsto, qualcosa che era già dentro di loro, un impulso diverso, come sopito e celato dalla passione.

 Un richiamo che ha un’irruenza più sottile ma non per questo meno urgente. I due si allontanano, si perdono in una vita religiosa intensa e totalizzante.Rimane piena però nel loro cuore la voglia di amore, quello romantico dolce,ma anche quello passionale, coinvolgente , la voglia di essere per sempre  “due in una carne sola”.Si  ritroveranno ?

A capitoli alterni vengono narrate le vicende  dell’uno e dell’altro, il loro vagare per il mondo alla ricerca di significato , dalla Spagna al Brasile, dalla Colombia in piena guerriglia. a una Cuba indigente e nello stesso tempo solare. Ma le avventure e i pericoli, affrontati con decisione, con ostinazione, quasi a cercare tra paesaggi nuovi, tra genti segnate dalla sofferenza e dalla povertà, un sollievo alla solitudine, non allontanano i dubbi e le domande che li assediano .

Enrico e Laura; il loro amore interrotto si mantiene caldo, insieme ai desideri rimossi, prima di tutti quello per un figlio, mentre le pulsioni erotiche non demordono, esigendo possesso e piacere.

L’autore sembra rincorrere la loro corsa , trasportato anche lui dalla avventura. Ne osserva stupito i  momenti salienti, dalle dure scene della sala operatoria agli intrighi dei Palazzi Vaticani, dai duri rapporti di lavoro alla pacificazione della natura, nell’intenzione, pienamente risolta, di affrontare temi etici e religiosi che la narrativa contemporanea sembra aver dimenticato.

 L’Autore ha qui il coraggio di riproporli sotto forma di affascinante romanzo, quasi un thriller, una parabola intensa di emozioni, accettando  l’ambiguità dei sentimenti. Emerge il gusto di raccontare una storia avvincente, ricca di domande e di sorprese. Un libro che non si riesce ad  abbandonare e che, malgrado le sue quattrocento pagine, vorremmo che continuasse ancora.

Non una pagina, neppure quelle ricavate da una storia cinquecentesca inserita nel romanzo, è noiosa, consente di saltare qualche libro. Chi ha cercato di leggerne  pagine qua e là è costretto a tornare indietro, per inserirsi  in pieno nel mondo dei due personaggi.

Guai leggere i capitoli finali, come in un giallo la sintesi della storia è alla fine , ma i passaggi intermedi ci hanno dato la chiave di comprendere  …l’altro amore”.

Quale altra passione si inserirà nella vita dei due? L’amore per la medicina o per qualcosa di più misterioso ? La rottura dell’amore porterà i due giovani medici a perdersi di vista  o darà vita in seguito ad un forte desiderio di incontrarsi?

Si alternano nel libro i capitoli, uno dedicato ad Enrico, l’altro alla vita di Laura. Saranno le foreste del Rio delle Amazzoni a fondere nell’avventura le due esistenze parallele?

         


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