IL PRODIGIO DELLA NASCITA:

MEDICI E BIBLISTI A CONFRONTO

Salone dei Cinquecento e Aula Maritano della Scuola Marescialli e Brigadieri
dei Carabinieri,  piazza Stazione 7, Firenze, 23-25 aprile 2004.
Convegno organizzato in collaborazione con la Fondazione Meyer di Firenze.


PRESENTAZIONE

Di fronte alla nascita, medici e biblisti si confrontano con occhi stuporosi come di fronte ad un prodigio
Nel linguaggio corrente, ma anche etimologicamente, la parola prodigio si applica a eventi che non rientrano nell’ordine naturale delle cose.
Ma la nascita è quanto di più naturale si produca in natura. Nascita è la vita e la vita è necessaria, e tutto quello che serve per la vita è assolutamente naturale.
Su che cosa dunque il confronto tra medici e biblisti?
Tra gli altri spunti, sulla necessità di conoscere, comprendere il fenomeno.
Ci si può disporre allo studio e alla esplorazione, per conoscere le leggi che lo governano, vuoi per conformarsi alle stesse  vuoi per modificarle. Il tentativo è comunque in entrambi i casi  teso a impossessarsi del processo, e questo comporta in sé la possibilità di eccederlo, da una parte imbrigliando la traslazione del progresso scientifico per applicare una visione morale/etica/religiosa della vita (troppo?) restrittiva, dall’altra sganciando la traslazione dello stesso progresso da considerazioni etiche.
C’è una chiave di lettura del prodigio? Quali il ruolo, la necessità del Libro o dei libri?
Certo, i requisiti di naturalità e necessarietà della vita non significano automaticamente che nascere (far nascere) sia una cosa facile, così come non è facile navigare un percorso nuovo nel “Pianeta Vita” e tanto meno, forse, immaginare come cosa possibile, conciliare progresso e consenso.
La nascita, la vita, sono accompagnate (anche gravate) dalla combinazione la più variabile di facilitazioni e difficoltà che possono  manifestarsi prima, durante e dopo. Impedimenti, rischi, sofferenza sono, tra gli altri, argomenti di un possibile confronto.
Nascere a rischio: nascere è già rischio, la nascita, come categoria filosofica, non può essere sconnessa dal rischio e, non v'è dubbio che l'attesa, la gravidanza, il parto reale debbano essere al minore rischio possibile e i rispettivi impedimenti rimossi.
Ma forse il rischio maggiore è quello di non nascere, perché questo coinvolge l'esercizio della libertà di agire che l'uomo si è dato e la consapevolezza e coscienza di essere uomini (human beings, esseri umani).
Impedire il rischio in nome della qualità della vita: qual'è la ragione per la quale la "mia" qualità della vita è migliore di quella di altri? , "se da Dio accettiamo il bene perché non dovremmo accettare il male?" (Gb 1,10). Prima di Natale, sul portale dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è apparsa la lettera dei genitori di Camilla, una bambina affetta da una grave malattia genetica le cui complicanze la costringono a vivere in ospedale più che a casa. La lettera recitava qualcosa del genere: noi non stiamo dando niente a Camilla, è lei che ci dà qualcosa. La sofferenza, il dolore sono sempre innocenti. Tante volte nel dolore si sviluppano esperienze positive.
Anche il  morire, che accade nel tempo,  fa parte della vita, e questo mantiene il prodigio.

Francesco Callea


PROGRAMMA
N.B.-  Sono ora disponibili alcuni testi e tracce delle relazioni presentate nel corso del Convegno, come pure alcuni degli allegati consegnati ai partecipanti a corredo e approfondimento delle relazioni stesse: sarà possibile rilevarne la presenza dal diverso colore e dalla sottolineatura dei titoli delle relazioni, mentre per acquisirli occorrerà, come di consueto, premervi sopra il tasto sinistro del mouse.
Venerdì 23 aprile

(09,00  Visita animata e spettacolarizzata ai quartieri monumentali di Palazzo Vecchio)
Mattina, Salone dei Cinquecento
11,00  Apertura ufficiale nel Salone dei Cinquecento:                     Lo scandalo della morte dei bambini e le risposte della           politica
          Enrico Rossi (Assessore per il Diritto alla Salute,                       Regione Toscana)
11,30  The Shimon Peres Center For Peace: Fin dalla                     nascita curati insieme
          Dan Shanit (Israele); Est Anwar Dudin (Palestina)
12,15  Medici e biblisti a confronto: perché?
             
Mons. Antonio Riboldi (vescovo emerito di Acerra)
         

Pomeriggio, Aula Maritano       
15,00  Introduzione: La grandezza della vita
          Enrico Chiavacci (teologo morale);
          Problematiche mediche delle fonti biblico-talmudiche
          Gianfranco Gensini (chirurgo) 
16,00  Crescete e moltiplicatevi
          Amos Luzzatto, (Presidente UCEI)
16,30   “… E le popolazioni invasero il pianeta…”
          Massimo Livi Bacci (demografo)
17,00  Discussant: Andrea Bigalli (rivista, Testimonianze),                 Domenico Maselli (storico del cristianesimo)
17,15  Dibattito

(18,00 - 22,30 Assemblea dei Soci di Biblia)

Sabato 24 aprile (Aula Maritano)       

09,00  Sterilità oggi: possibilità diagnostiche e terapeutiche
          Gian Franco Scarselli (ginecologo)
09,30 Fecondità e infecondità: nascite straordinarie e donne            sterili
          Ida Zatelli (ebraista)
10,00  Coffee-break
10,30  Quando inizia una nuova vita umana? Le ipotesi sulla           generazione nel corso della storia: oggi,ieri, domani
          Romano Forleo (ginecologo)
11,00 Mi hai tessuto come un prodigio nel ventre di mia                  madre
          
Daniele Garrone (biblista, pastore valdese)
Segue: Sabato 24 Aprile

11,30 Discussant: Armido Rizzi (teologo) e Francesca Torricelli          (genetista)
12,00  Dibattito

(14,00  Visita guidata a S.Maria Novella  - chiesa e museo -              e all'antica Farmacia)                       

16,30  Nascere a rischio
          Giorgio Rondini (neonatologo)
17,00  Partorirai con dolore
          Lidia Maggi (biblista, pastora battista)
17,30    Coffee-break
18,00  Dolore del neonato e accanimento terapeutico
      Paolo Busoni (anestesista),  Serenella Pignotti (neonatologa)
18,30  La sofferenza dei bimbi e le manifestazioni di Dio
          Piero Stefani (biblista)
19,00  Discussant: Antonio Messineo (chirurgo), Paolo De                 Benedetti (ebraista)
19,30  Dibattito
20,30  Cena sociale e concerto dell'Ateneo Musicale                       Fiorentino del Meyer
          (Direttore: maestro Alessandro Perondi)






Domenica 25 aprile (Aula Maritano)


09,30  Genitorialità biologica, genitorialità sociale, diritto
          Luigi Fadiga (magistrato)
10,15  Genitori di figli voluti, indesiderati e abbandonati
          Stefano Bittasi s.j. (biblista)
11,00  Che prodigio!
          Gianpaolo Donzelli (neonatologo)

Moderatore: Francesco Callea (patologo e cultore di studi         biblici)


RELAZIONE

Ogni convegno di Biblia si annuncia come un viaggio:l’imperativo biblico «Va...» con cui inizia il cammino di Abramo si coniuga – in forme esplicite ed implicite – in altri innumerevoli cammini raccontati dal testo biblico. Il viaggio è portatore di cambiamento: dalla sicurezza di un ambiente noto – il luogo della partenza – alla novità di «altro e altri», luoghi, incontri, riflessioni che coinvolgono ed interrogano il viaggiatore.
Come ha sottolineato la filosofia recente, che si è snodata attorno al tema dell’alterità – dal tema del volto (Volto) come altro (Altro) in Lévinas al principio dialogico in Buber –, l’incontro con l’altro ha una ricaduta nella domanda su «chi io sia».
Anche il viaggio (e non alludo alla dimensione spaziale, all’abbandono delle relazioni e degli impegni quotidiani) in cui si concretizza la partecipazione ad un convegno di Biblia interroga, nella dimensione dell’introspezione individuale e nel confronto interpersonale – a volte, in attesa davanti alla porta di un bagno: un confronto che chiede di lasciare certezze ormai acquisite e sedimentate per la sfida dell’assaggio di un cibo saporoso – da cui «sapere come avere sapore» – ma inusuale.
Il Convegno «Il prodigio della nascita: medici e biblisti a confronto» ha incarnato questa sfida: la proposta di due saperi, due universi culturali – il mondo della Bibbia ed il mondo delle scienze, medicina, demografia e giurisprudenza – due linguaggi a confronto, affinché ciascuno di noi potesse assaggiare e gustare.
È difficile fare una sintesi di ogni intervento: per mia imperizia e per limiti di spazio cartaceo essa potrebbe ridursi ad un riassunto scheletrico; preferisco cogliere alcuni fili rossi e i rischi che essi sottendono, chiedendo scusa preventivamente se molte suggestioni emerse durante il Convegno saranno trascurate.

Primo filo rosso: il figlio come dono. La nascita del cucciolo dell’uomo e della donna, il prodigio del suo «esserci», la vita che apre gli occhi: brani biblici, storie di vita ed esperienze professionali, numeri e percentuali da ricerche, metafore di immagini e suoni. Ma anche interrogativi: come «giustizia e bontà» si incarnano in ciò che è naturale? O in ciò che è scientifico? Quale compito al pensiero umano? Quali rischi nell’assunzione
acritica di ognuno dei due paradigmi interpretativi?
Nascita e diritto ad essere curati, «curati insieme» anche se appartenenti a popoli in lotta fra di loro, curati tutti, diritto alla sopravvivenza ed alla dignità dell’esistenza.Ed aleggiava nella sala e negli spunti offerti dai relatori l’immagine dell’infanzia violata, la responsabilità di coloro che – attualmente e nel passato – hanno calpestato i diritti dell’infanzia; i bambini – prime vittime della violenza del potere, nella memoria degli eccidi del secolo scorso – nella consapevolezza che le cause che li hanno determinati serpeggiano ancora fra noi.

Secondo filo rosso: il figlio come diritto. Discendenza come affermazione sociale, potere e presenza che permane nel tempo. Il tema già appare nella Bibbia, talvolta coniugato al desiderio femminile di essere riconosciute nella propria capacità generativa, una esigenza ancora attuale in molte culture. Ed anche qui un rischio: il rifiuto del limite del figlio, della sua disabilità, del sesso femminile interpretato come imperfezione. La ricerca di un figlio oggetto, che assume il ruolo di conferma della generatività genitoriale, del potere sociale della coppia parentale.

Terzo filo rosso: il figlio come evento sociale, come incarnazione del comando «crescete e moltiplicatevi». La crescita numerica si concretizza nel diritto dei popoli all’esistenza in una terra che si apre alla presenza umana. Un invito, ma anche un rischio: abuso della terra, abuso della forza che si esprime nei conflitti fra i popoli, incapacità di capire che la scomparsa di uno dei poli dialettici fra oppressori ed oppressi cancella la possibilità della sintesi finale in cui entrambi riconoscono il reciproco diritto all’esistenza .

Quarto filo rosso: la genitorialità come responsabilità etica. Il concetto di genitorialità – emerso dal convegno – richiamava un impegno di tutti: una genitorialità che si esprime in forme concrete – previste dalla legge mediante affido ed adozione – ma supera tale legge quando assume il profilo del dono. Una genitorialità segno di liberazione; se Mosè e Gesù sono definiti liberatori dei loro popoli – «ma solo nella misura in cui non
dimenticano le sofferenze di quei bambini al cui destino essi sono scampati» – anche a noi è chiesto di essere segno di liberazione attraverso la presenza, ovunque siano conculcati i diritti dei bambini.

A conclusione un grazie: agli organizzatori, ai relatori, a chi ci ha ospitato, un grazie particolare a chi ha scelto i materiali di approfondimento, preziosa presenza che ha accompagnato le nostre pause durante il convegno ed il ritorno a casa.
Rita Sidoli

Ai Programmi