IL MANIFESTO DI BIBLIA
(A cura di Elena Sala)

Presentazione -

Sono molti i manifesti succedutisi per le varie iniziative organizzate da Biblia, ma ne mancava uno che presentasse l'Associazione: da gennaio, esso è realtà. Sintetizzare interpretando il pluralismo non era facile; delle tre proposte portate in ottobre al Consiglio direttivo, è stata ripresa quella che aveva riscosso i maggiori consensi e, grazie al grafico milanese Giovanni Ferioli che ha trattato il tema unendo sapere tradizionale e sofisticate tecnologie, ne è uscito un formato 68x48 cm.,a colori, su fondo di colore chiaro e ombreggiato delicatamente. Vi domina un quadro suddiviso in nove; il tema è giocato - verbo da intendere alla lettera - sulle lingue e sulla diffusione della Bibbia a mano, a stampa e a voce; oltre alle pericopi a caratteri differenti, vi sono immagini antiche e moderne che evocano momenti di vita del testo o suggeriscono ambienti. Leggendolo un po' come un cruciverba vi si scoprono delle sequenze temporali, ma si possono vedere le parti anche abbinate o da sole.
II manifesto è stato definito «colto ed efficace» (aggiungerei: «bello! »); si presta a essere appeso nei luoghi più diversi: non solo facoltà, scuole, biblioteche e luoghi di riunione, ma anche sale d'attesa, gelaterie, librerie, farmacie, ecc.

I Soci che lo volessero e si impegnassero a diffonderlo sono pregati di richiederlo a Biblia specificando il numero di esemplari desiderato: sarà loro inviato gratuitamente.

Elena Sala


Riflessione -

Discorrere di un manifesto è un controsenso.
Il manifesto pubblicitario - e quello di BIBLIA lo è - non deve avere bisogno di parole: deve colpire.
E' questo l'imperativo di qualsiasi campagna, e valgano come esempio quelle promosse da Benetton. Proprio come gli scatti di Toscani sull'orbe terracqueo, nel nostro piccolo - ma senza polemiche - il manifesto di BIBLIA interpella. Ed è stato chiesto di spiegarlo.
Come fare, senza rovinare la reazione immediata, l'effetto emozionale di quel calamaio nero dentro il quadrato centrale? Troverete indicazioni sulle singole immagini nella pagina delle didascalie: ciascuna delle immagini possiede un valore evocativo, e ognuno puo' più o meno ritrovarvisi, puo' avere questa o quella preferenza. L'insieme perciò non comunica a tutti lo stesso messaggio, proprio come non vi è per tutti una sola lettura della Bibbia e proprio come la Bibbia stessa ha avuto vicende diverse (partendo da quella, singolare, di non essere lo stesso libro per tutti.
Le molte facce del tema sono suggerite dalla visibiltà, nel manifesto, di epoche diverse e di quattro diverse lingue; dall'allusione a tre diversi supporti materiali per la scrittura; due, i tipi di mano (angelica e umana); due, idealmente opposti, i paesaggi. Sono presenti l'ebraismo, il cristianesimo (cattolici, protestanti e ortodossi) e il mondo laico (con la quarta lingua non si forma una croce).
Ovvio, ilcollegamento fra A e B; ma se ne possono trovare altri. Sono leggibili anche dei percorsi: dal passato al presente, sulla diagonale A-I, e dalla meditazione all'enunciazione e all'ascolto (passando dalla scrittura) sulla diagonale C-G.
Le diverse possibilità di variazioni sul tema stanno a indicare che BIBLIA vuole essere un luogo di incontro e di scambio.
Queste immagini che vengono da lontano suggeriscono quesiti e invitano a riflettere. Fare proprio il manifesto di BIBLIA non è solo diffonderlo, ma anche guardarlo e sperimentarlo come un piacere, magari trovandovi ulteriori significati, condivisibii o personali.
E' bene tuttavia non divulgare troppo le scoperte, poiché potrebbe svanire la curiosità: una campagna pubblicitaria deve suscitarla, vero?


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