APPROFONDIMENTI CULTURALI – XXVIII (ANNO XVI, N. 3) 

LA MORTE DI GIOVANNI NELLA SALOMÈ DI OSCAR WILDE

Scritta a Parigi in francese nel 1891 per Sarah Bernhardt la Salomè di Wilde fu vi rappresentata solo nel 1896. A Londra la sua messa in scena era stata infatti proibita dal Lord Ciambellano a causa del divieto di trasporre in teatro personaggi biblici. La prima rappresentazione inglese, avvenuta peraltro all’interno di un club, risale al 1905. A Dresda alla fine di quello stesso anno si ebbe la prima dell’omonima opera di Richard Strauss basata sulla traduzione tedesca di Hedwig Lachmann.
I riferimenti evangelici fondamentali su cui è basato il dramma di Wilde sono Mt 14,1-11[1] e il parallelo Mc 6,17-29[2]. Nei vangeli non compare però il nome di Salomè che viene indicata sempre e solo come figlia di Erodiade.
A titolo esemplificativo abbiamo aggiunto tra parentesi quadre i riferimenti biblici che sottostanno allo scrivere di Wilde. Nel caso in cui essi fossero indiretti o solo possibili abbiamo aggiunto cfr. Le indicazioni non pretendono di aver conseguito alcuna completezza. Nel caso di passi paralleli in genere si è citato una sola fonte. 
La parziale raccolta di questi richiami biblici induce a ritenere che l’autore si serva della Bibbia soprattutto lungo quattro direzioni: a) per trarne la trama principale; b) per rappresentare l’ambiente religioso culturale del tempo; c) per mettere in bocca a Iokanaan un linguaggio profetico – tratto largamente dall’Apocalisse – piegato però a esprimere una condanna di ordine morale; d) per ‘colorire’ la morbosa passione di Salomè per Iokanaan (cfr. il riferimento al Cantico dei cantici). 



La voce di Iokanaan Il giorno è venuto, il giorno del Signore [cfr. Gl 2,11; 3,4=2,31; Ap 6,17]e io odo su per le montagne i passi di colui che sarà il Salvatore del mondo [cfr. Is 42,7; Gv 4,42]
Erode Che cosa vorrà dire? Il Salvatore del mondo?
Tigellino [giovane romano] È uno degli attributi di Cesare.
Erode Ma Cesare non sta arrivando in Giudea. Ho ricevuto appena ieri sue lettere da Roma. Nessuno mi ha detto nulla, di questo. D’altronde tu, Tigellino, che eri a Roma durante l’inverno, ne hai sentito dir niente?
Tigellino In realtà, Signore, non ne ho mai sentito parlare. Davo semplicemente una spiegazione di quel titolo. È uno dei titoli di Cesare.
Erode Cesare, non può venire. Soffre di gotta. Si dice che abbia i piedi gonfi come quelli di un elefante. E poi ci sono delle ragioni di Stato. Chi lascia Roma perde Roma. Non verrà mai. Però, in realtà, Cesare è il padrone. Se vuole, verrà. Ma non credo che venga.
Il primo nazareno Il profeta non alludeva a Cesare, Signore.
Erode Non alludeva a Cesare?
Il primo nazareno No, Signore.
Erode E allora di chi parlava?
Il primo nazareno Del Messia che è venuto [cfr. Gv 1,41].
Un giudeo Il Messia non è venuto.
Il primo nazareno È venuto, e fa miracoli ovunque.
Erodiade Oh! oh! i miracoli. Io non credo ai miracoli. Ne ho visti anche troppi. Il ventaglio.
Il primo nazareno Quell’uomo fa veri miracoli. Per esempio, durante un matrimonio che si è svolto in una piccola città della Galilea, una città abbastanza importante, egli ha mutato l’acqua in vino[Gv 2,1-12][3]. Me l’hanno riferito persone che erano presenti. E ha anche guarito due lebbrosi che erano seduti dinanzi alla porta di Cafarnao, solo col toccarli.
Il secondo nazareno No, erano due ciechi quelli che ha guarito a Cafarnao[Mt 9,27-31][4].
Il primo nazareno No, erano lebbrosi. Ma ha guarito anche dei ciechi, e l’hanno visto su una montagna che parlava con gli angeli.
Un sadduceo Gli angeli non esistono.
Un fariseo Gli angeli esistono [At 23,6-9][5], ma non credo che quell’uomo abbia parlato con loro.
Il primo nazareno Mentre parlava con gli angeli è stato visto da una folla di persone.
Un sadduceo Non con degli angeli.
Erodiade Come mi irritano, questi uomini! Sono stupidi. Sono completamente stupidi. E allora, il ventaglio? Sembra come tu stessi sognando. Non bisogna sognare. I sognatori sono dei malati.
Il secondo nazareno Vi è poi il miracolo della figlia di Giairo[Mc 5,21-42][6].
Il primo nazareno Ah, sì, quello è certissimo. Non lo si può negare.
Erodiade Questa gente è pazza. Hanno guardato troppo la luna. Digli di smetterla.
Erode In che consiste il miracolo della figlia di Giairo?
Il primo nazareno La figlia di Giairo era morta. Lui l’ha risuscitata.
Erode Risuscita i morti?
Il primo nazareno Sì, Signore. Risuscita i morti.
Erode Non voglio che faccia questo. Gli proibisco di far questo. Io non permetto che si risuscitino i morti. Bisogna trovare quest’uomo e dirgli che io non gli permetto di risuscitare i morti [cfr. Mc 6,16; Lc 9,9]. Dove si trova ora, costui?
Il secondo nazareno Egli è dovunque, Signore, ma è assai difficile trovarlo.
Il primo nazareno Dicono che adesso si trovi in Samaria.
Un giudeo È chiaro che non si tratta del Messia, se è in Samaria. Non è dai Samaritani che andrà il Messia. I Samaritani sono maledetti. Non portano mai offerte al tempio [cfr. Gv 4, 10-26]
Il secondo nazareno Ha lasciato la Samaria da qualche giorno. Credo che in questo momento si trovi nelle vicinanze di Gerusalemme.
Il primo nazareno Ma no, non è là. Sono appena arrivato da Gerusalemme. Non si è inteso parlare di lui da circa due mesi.
Erode Questo, comunque, non ha importanza! Ma bisogna trovarlo e dirgli da parte mia che non gli permetto di risuscitare i morti. Mutare l’acqua in vino, guarire i lebbrosi e i ciechi… tutto questo, se vuole, lo può fare. Non ho nulla in contrario. Anzi, trovo che guarire i lebbrosi sia una buona azione. Ma non gli permetto di risuscitare i morti… Sarebbe terribile, se i morti rivivessero.
La voce di Iokanaan Ah! impudica! prostituta! Ah! figlia di Babilonia con occhi d’oro e palpebre dorate [cfr. Ap 17,1-5]. Ecco ciò che dice il Signore Iddio. Gettatele contro una folla di uomini. Che il popolo raccolga le pietre e le lapidi… [cfr. Gv 8,5].
Erodiade Fallo tacere!
La voce di Iokanaan Che i capitani della guerra la trafiggano con le spade e la schiaccino sotto gli scudi.
Erodiade Ma è infame.
La voce di Iokanaan Solo così spazzerò i delitti dalla faccia della terra, e tutte le donne impareranno a non imitare le infamie di costei.
Erodiade Ascolti ciò che dice contro di me? Gli lasci insultare tua moglie?
Erode Ma non ha detto il tuo nome.
Erodiade Cosa importa? Tu sai bene che sono io quella ch’egli vuole insultare. E io sono tua moglie, non è vero?
Erode Sì, cara e degna Erodiade, tu sei mia moglie, e hai cominciato con essere la moglie di mio fratello [Mc 6,17].
Erodiade Sei stato tu a strapparmi dalle sue braccia.
Erode In verità, io ero il più forte… ma non parliamo di queste cose]. Non voglio parlare di queste cose. È appunto a causa di ciò che il profeta ha detto sì spaventevoli parole [Mc 6,18]. E può anche essere che proprio a causa di ciò accada una disgrazia. Non ne parliamo… Nobile Erodiade, noi trascuriamo gli ospiti. Versami da bere, mia cara. Riempite di vino le grandi coppe d’argento e le grandi coppe di cristallo. Voglio bere alla salute di Cesare. Vi sono dei romani qui e bisogna bere alla salute di Cesare.
Tutti Cesare! Cesare!
Erode Tu non noti com’è pallida tua figlia.
Erodiade Cosa t’importa se è pallida o no?
Erode Non l’ho mai vista così pallida.
Erodiade Non bisogna guardarla.
La voce di Iokanaan Quel giorno il sole diventerà nero come un sacco di pelo, e la luna diventerà come sangue, e le stelle del cielo cadranno sulla terra come fichi cadono dall’albero, e i re della terra avranno paura[Ap 6,12-15 cfr .Gl 3,4=2,31; At 2,20][7]
Erodiade0 Ah! ah! Vorrei proprio vederlo quel giorno di cui parla, quando la luna sarà come sangue e le stelle cadranno sulla terra come fichi verdi. Questo profeta parla come un ubriaco… Ma io non posso sopportare il suono della sua voce. L’odio, la sua voce. Ordina che taccia.
Erode Ma no. Io non comprendo ciò che ha detto, ma può essere un presagio.
Erodiade Io non credo nei presagi. Parla come un ubriaco.
Erode Può darsi che sia ubriaco del vino di Dio! [cfr. Ap 14,10]
Erodiade Che vino è, il vino di Dio? Da quali vigne proviene? In quale spremitoio si fabbrica?
Erode Tigellino, quando ultimamente eri a Roma, l’imperatore non ti ha mai parlato a proposito…?
Tigellino A proposito di che, Signore?
Erode A proposito di che? Ah! Ti ho rivolto una domanda, non è vero? Ho dimenticato quello che volevo sapere.
Erodiade Tu guardi ancora mia figlia. Non bisogna guardarla. Te l’ho già detto, no?
Erode Dici sempre la stessa cosa.
Erodiade E la ripeto.
Erode E i restauri del tempio, di cui si è tanto parlato? Se ne farà qualcosa? Si dice che il velo del santuario sia scomparso, non è vero?
Erodiade Sei stato tu a prenderlo. Ma stai parlando a vanvera. Non voglio più restare qui. Rientriamo.
Erode Salomè, danza per me [Mc 6,22].
Erodiade Non voglio che danzi.
Salomè Non ho nessun desiderio di danzare, tetrarca.
Erode Salomè, figlia di Erodiade, danza per me.
Erodiade Lasciala in pace.
Erode Ti ordino di danzare, Salomè.
Salomè E io non danzerò, tetrarca.
Erodiade Ecco come ti obbedisce.
Erode Che vuoi che m’importi, se danza o no? Non me ne importa nulla. Sono felice, questa sera. Sono molto felice. Non sono mai stato così felice.
Il primo soldato Ha l’aria cupa, il tetrarca. Non è vero che ha l’aria cupa?
Il secondo soldato Sì, ha l’aria cupa.
Erode Perché non dovrei essere felice? Cesare, che è il padrone del mondo, che è il padrone di tutto, mi vuole molto bene. Mi ha inviato doni di grande valore. E mi ha promesso di chiamare a Roma, in giudizio, il re di Cappadocia che è mio nemico. E forse a Roma lo farà crocifiggere. Può fare tutto quello che vuole, Cesare. D’altronde, è il padrone. Quindi, vedete bene che ho il diritto di esser felice. Non c’è nulla al mondo che possa turbare la mia gioia.
La voce di Iokanaan Egli siederà sul suo trono. Sarà vestito di porpora e di scarlatto. Reggerà con la mano un vaso d’oro ricolmo delle proprie bestemmie[At 12,23[8] cfr. Ap 17,3-5]. E l’angelo del Signore Iddio lo colpirà [At 12,23[8]; cfr. Ap 18,1-3]. E sarà mangiato dai vermi [ At 12,23[8] cfr. 2Mc 9,9] .
Erodiade Hai udito ciò che dice di te? Dice che sarai mangiato dai vermi.
Erode Non è di me che parla. Non dice mai nulla contro di me. Parla del re di Cappadocia, del re di Cappadocia che è mio nemico. È lui che sarà mangiato dai vermi. Non io. Non ha mai detto nulla contro di me, il profeta, eccetto questo: che ho avuto torto a prendere in moglie la moglie di mio fratello. Può darsi che abbia ragione. Tu infatti sei sterile.
Erodiade Io sono sterile, io? E tu dici questo, tu che guardi sempre mia figlia, tu che vorresti farla danzare per il tuo piacere. È ridicolo dire una cosa simile. Io l’ho avuta, una figlia. Tu non hai mai avuto figli, nemmeno dalle tue schiave. Sei tu sterile, non io.
Erode Taci. Ho detto che sei sterile. Tu non mi hai dato figli, e il profeta dice che il nostro matrimonio non è un vero matrimonio. Dice che è un matrimonio incestuoso, un matrimonio che porterà sventure… Temo che abbia ragione. Sono sicuro che egli ha ragione. Ma non è il momento di parlare di queste cose. Adesso io voglio essere felice. E lo sono, infatti. Sono molto felice. Non mi manca nulla.
Erodiade Sono davvero contenta che questa sera tu sia di un così buon umore. Non è nelle tue abitudini. Ma è tardi. Rientriamo. Non dimenticare che all’alba dobbiamo andare tutti alla caccia. Agli ambasciatori di Cesare bisogna rendere tutti gli onori, non è vero?
Il secondo soldato Che aspetto cupo ha il tetrarca.
Il primo soldato Davvero ha un aspetto cupo.
Erode Salomè, danza per me, Salomè. Ti supplico di danzare per me. Questa sera sono triste. È vero, sono assai triste questa sera. Quando sono uscito qui fuori, sono scivolato sul sangue [di un giovane siriano suicidatosi per amore di Salomè], e questo è un cattivo presagio; e ho udito, sono sicuro di averlo udito, un battito d’ali nell’aria, un battito d’ali gigantesche. Non so che cosa questo significasse… Ma questa sera sono triste. Dunque, danza per me. Danza per me, Salomè, te ne supplico. Se tu danzi per me potrai chiedermi tutto quello che vorrai [Mc 6,22] e io te lo donerò. Sì, danza per me, Salomè, ed io ti donerò tutto ciò che mi chiederai, fosse anche la metà del mio regno [Mc 6,23].
Salomè Mi darai tutto quello che ti chiederò, tetrarca?
Erodiade Non danzare, figlia mia.
Erode Tutto, fosse anche la metà del mio regno.
Salomè Tu lo giuri, tetrarca?
Erode Lo giuro, Salomè.
Erodiade Figlia mia, non danzare.
Salomè Su cosa lo giuri, tetrarca?
Erode Sulla mia vita, sulla mia corona, sui miei dèi. Ti donerò tutto quello che vorrai, fosse anche la metà del mio regno, se tu danzi per me. Oh! Salomè, Salomè, danza per me.
Salomè Tu hai giurato, tetrarca.
Erode Ho giurato, Salomè.
Salomè Tutto quello che ti chiederò, fosse anche la metà del tuo regno?
Erodiade Non danzare, figlia mia.
Erode Fosse anche la metà del mio regno. E saresti una magnifica regina, Salomè, se desiderassi chiedermi la metà del mio regno. Non è vero che sarebbe magnifica, come regina? … Ah! fa freddo qui! C’è un vento assai freddo, e poi sento… perché mai sento nell’aria questo battito d’ali? Oh! sembra come se ci fosse un uccello, un grande uccello nero, librato sulla terrazza. Perché mai non riesco a vederlo, quest’uccello? Il battito delle sue ali è terribile. È un vento freddo… Ma no, non fa freddo per niente. Al contrario, fa assai caldo. Troppo caldo. Soffoco. Versatemi dell’acqua sulle mani. Datemi da mangiare della neve. Toglietemi il manto. Presto, presto, toglietemi il manto… No, no, lasciatelo. È la corona che mi opprime, la corona di rose. Come se questi fiori fossero di fuoco. Mi hanno bruciato la fronte. Ah! ecco, così respiro. Come sono rossi questi petali! Sembrano macchie di sangue sulla tovaglia. Ma non vuol dire nulla. Non bisogna cercare simboli in tutto ciò che si vede. La vita diventerebbe impossibile. Sarebbe meglio dire che le macchie di sangue sono belle come petali di rose. Sarebbe assai meglio dire così… Ma non parliamo di queste cose. Adesso io sono felice. Sono assai felice. Ho il diritto di essere felice, non è vero? Tua figlia danzerà per me. Non è vero che danzerai per me, Salomè? Hai promesso di danzare per me.
Erodiade Non voglio che ella danzi.
Salomè Danzerò per te, tetrarca.
Erode Hai udito ciò che dice tua figlia. Danzerà per me. Fai bene a danzare per me, Salomè. E, dopo aver danzato, non dimenticarti di chiedermi tutto ciò che vorrai. Io ti donerò tutto quello che vorrai, fosse pure la metà del mio regno. Non ho forse giurato?
Salomè Hai giurato, tetrarca.
Erode Ed io non ho mancato mai alla mia parola. Non sono di quelli che mancano alla loro parola. Non so mentire. Io della mia parola sono schiavo, e la mia parola è parola di re. Il re di Cappadocia mente continuamente, ma non è un vero re. È un vile. Mi deve anche dei soldi, e non vuole pagarmi. Ha perfino insultato i miei ambasciatori. Ha detto cose assai offensive. Ma Cesare lo crocifiggerà, quando andrà a Roma. Sono sicuro che Cesare lo crocifiggerà. Altrimenti morirà divorato dai vermi. Il profeta l’ha predetto. Ebbene! Salomè, cosa attendi?
Salomè Attendo che gli schiavi mi portino i profumi e i sette veli, e mi tolgano i sandali.
Erode Ah! Danzi a piedi nudi! Bene! Bene! I tuoi piccoli piedi saranno simili a due colombe bianche. Somiglieranno a due fiorellini bianchi in danza su un albero… Ah! No! Sta per danzare nel sangue! C’è sangue per terra. Non voglio che danzi nel sangue. Sarebbe un terribile presagio.
Erodiade Che t’importa se danza nel sangue? Tu vi hai camminato dentro, tu…
Erode Che m’importa? Ah! guarda la luna! È diventata rossa. È diventata rossa come sangue. Ah! il profeta l’ha proprio predetto. Ha predetto che la luna sarebbe diventata rossa come sangue. Non è vero che l’ha predetto? L’avete udito tutti. La luna è diventata rossa come sangue. Non lo vedete?
Erodiade Lo vedo, certo, le stelle cadono come fichi verdi, non è vero? E il sole diventa nero come un sacco di pelo, e i re della terra son presi dalla paura [Ap 6,12-15]. Questo almeno si vede. Per una volta nella vita il profeta ha avuto ragione. I re della terra hanno paura… Via, rientriamo. Sei malato. A Roma diranno che sei pazzo. Rientriamo, ti dico.
La voce di Iokanaan Chi è colui che viene da Edom, che viene da Bosra con gli abiti tinti di porpora; colui che splende nella bellezza della sua veste e che avanza con forza onnipossente? Perché le tue vesti sono tinte di scarlatto[Is 63,1; Ap 19,13 ][9].
Erodiade Rientriamo. La voce di quest’uomo mi esaspera. Non voglio che mia figlia danzi mentre egli grida in tal modo. Non voglio che danzi mentre tu la guardi in tal modo. Insomma non voglio che danzi.
Erode Non alzarti, mia sposa, mia regina; è inutile. Non rientrerò prima che ella abbia danzato. Danza, Salomè, danza per me.
Erodiade Non danzare, figlia mia.
Salomè Sono pronta, tetrarca.
Erode Ah! è meraviglioso, è meraviglioso! Lo vedi che ha danzato per me, tua figlia. Avvicinati, Salomè! Avvicinati, perché possa darti la ricompensa. Ah! io le pago bene, le danzatrici. Anche te pagherò bene. Ti darò tutto quello che vorrai. Dimmi, che vuoi?
Salomè Voglio che mi si porti subito, in un bacile d’argento…
Erode In un bacile d’argento? ma sì, in un bacile d’argento, certo. È incantevole, non è vero? Cosa vuoi che ti si porti in un bacile d’argento, cara e bella Salomè, tu che sei la più bella tra tutte le fanciulle di Giudea? Cosa vuoi che ti portino in un bacile d’argento? Dimmelo. Qualunque cosa possa essere, ti sarà data. I miei tesori son tuoi. Cosa è, dunque, Salomè?
Salomè La testa di Iokanaan [Mc 6,24] .
Erodiade Ah! benissimo, figlia mia.
Erode No, no.
Erodiade Benissimo, figlia mia.
Erode No, no, Salomè. Non devi chiedermi questo. Non dare ascolto a tua madre. Ti dà sempre cattivi consigli. Non bisogna ascoltarla[cfr. Mc 6,26].
Salomè Io non ascolto mia madre. È per me stessa che io chiedo la testa di Iokanaan in un bacile d’argento. Tu hai giurato, Erode. Non dimenticare che hai giurato.
Erode Lo so. Ho giurato per i miei dèi. Lo so bene. Ma ti supplico, Salomè, chiedimi un’altra cosa. Chiedimi la metà del mio regno, ed io te la darò. Ma non domandarmi ciò che mi hai domandato.
Salomè Io ti chiedo la testa di Iokanaan.
Erode No, no, non voglio.
Salomè Tu hai giurato, Erode.
Erodiade Sì, tu hai giurato. Tutti ti hanno udito. Tu hai giurato davanti a tutti.
Erode Taci. Non sto parlando con te.
Erodiade Mia figlia fa bene a chiederti la testa di quell’uomo. Ha vomitato insulti contro di me. Ha detto cose mostruose contro di me. Si vede che ella ama molto sua madre. Non cedere, figlia mia. Ha giurato, ha giurato.
Erode Taci non rivolgermi la parola… Suvvia, Salomè, bisogna essere ragionevoli, non è vero? Non è vero che bisogna essere ragionevoli? Io non sono mai stato cattivo con te. Ti ho sempre amata… Forse ti ho amata troppo. Dunque, non chiedermi questo. È una cosa orribile, è una cosa spaventevole chiedermi ciò. In fondo, non credo che tu parli seriamente. La testa di un uomo decapitato è una cosa immonda, non è così? Non è certo cosa che una vergine debba guardare. Che piacere potrebbe mai darti? Nessuno. No, no, tu non puoi voler questo… Ascoltami per un istante. Io posseggo uno smeraldo, un grande smeraldo rotondo che mi è stato inviato dal favorito di Cesare […] Non è vero che è questo che vuoi? Chiedimelo, ed io te lo darò.
Salomè Io chiedo la testa di Iokanaan.
Erode Tu non mi ascolti, tu non mi ascolti. Ma lascia, dunque, che ti parli, Salomè.
Salomè La testa di Iokanaan.
Erode No, no, tu non puoi voler questo. Lo dici solo per farmi addolorare, perché ti ho guardata durante tutta la sera. Ebbene, sì. Ti ho guardata durante tutta la sera. La tua bellezza mi ha turbato. La tua bellezza mi ha turbato terribilmente, ed io ti ho guardato troppo. Ma non lo farò più. Non bisogna guardare né le cose né le persone. Bisogna guardare solo negli specchi. Perché gli specchi non riflettono che maschere… Oh! oh! del vino! ho sete… Salomè, restiamo amici. Insomma, vedi… Che cosa volevo dire? Che cosa era? Ah! ecco ricordo!… Salomè! No, avvicìnati di più. Temo che tu non possa udirmi… Salomè, tu conosci i miei pavoni bianchi, i miei stupendi pavoni bianchi, che passeggiano nel giardino tra i mirti e i grandi cipressi […]Te li darò tutti […] Però scioglimi dal giuramento e non chiedermi quello che hai chiesto.
Salomè Dammi la testa di Iokanaan.
Erodiade Benissimo, figlia mia! Tu sei ridicolo, tu, con i tuoi pavoni.
ErodeTaci. Tu urli sempre. Urli come un animale da preda. Non bisogna urlare in questo modo. La tua voce mi infastidisce. Taci, ti dico… Salomè pensa a ciò che fai. Quell’uomo forse è mandato da Dio. Sono certo che è mandato da Dio. È un santo. Il dito di Dio l’ha toccato. È Dio che ha messo sulle sue labbra parole terribili. Nel palazzo come nel deserto, Dio è sempre con lui… Almeno è possibile. Nessuno può dirlo, ma è possibile che Dio sia per lui e con lui. E così può darsi che, se muore, una disgrazia mi colpisca. Insomma, lui ha detto che il giorno in cui morrà, accadrà una disgrazia a qualcuno. E non può essere altri che a me. Ricòrdati, sono scivolato sul sangue, quando sono venuto qui. E poi ho sentito un battito d’ali nell’aria, un battito d’ali gigantesche. Sono presagi assai cattivi. E ve n’erano altri. Sono sicuro che ve ne erano altri, per quanto io non li abbia veduti. Ebbene! Salomè non vorrai che mi capiti una disgrazia, non è vero? Tu non puoi volerlo. Allora, ascoltami.
Salomè Dammi la testa di Iokanaan.
Erode Vedi dunque che tu non mi ascolti. Ma sii calma. Io sono calmissimo. Io sono perfettamente calmo. Ascolta. Ho dei gioielli, nascosti qui, che nemmeno tua madre ha mai visto, gioielli veramente straordinari.[…]. Sono tesori che non hanno prezzo […] Insomma, cosa vuoi, Salomè? Dimmi tu ciò che desideri ed io te lo darò. Ti darò tutto quello che mi chiederai, tranne una cosa. Ti darò tutto ciò che possiedo, tranne una vita. Ti darò il manto del gran sacerdote. Ti darò il velo del santuario.
I giudei Oh! oh!
Salomè Dammi la testa di Iokanaan.
Erode Le sia dato ciò che chiede! È davvero figlia di sua madre! [Erodiade sfila dalla mano del tetrarca l’anello della morte e lo fa giungere al carnefice] Chi ha preso il mio anello? Avevo un anello alla mano destra. Chi ha bevuto il mio vino? C’era del vino nella mia coppa. Era piena di vino. L’ha bevuto qualcuno? Oh! Sono certo che a qualcuno sta per accadere una disgrazia. Ah! perché ho dato la mia parola? I re non devono mai dare la loro parola. Se non la custodiscono, è terribile. E se la custodiscono, è ugualmente terribile…
Erodiade Io trovo che mia figlia ha fatto bene.
Erode Sono sicuro che sta per accadere una disgrazia.
Salomè [si sporge sull’orlo della cisterna dove è racchiuso Iokanaan] Non c’è nessun rumore, non avverto nulla. Perché non urla, quest’uomo? Ah! Se qualcuno cercasse di uccidermi, io griderei, mi dibatterei, non vorrei soffrire… Colpisci, colpisci, Naaman. Colpisci, dico!… No, non odo nulla. C’è un silenzio spaventevole. Ah! qualcosa è caduto per terra. Ho udito qualcosa cadere. Era la spada del carnefice. Ha paura, questo schiavo! Ha lasciato cadere la spada. Non osa ucciderlo. È un vile, questo schiavo! Bisogna mandare dei soldati. Vieni qui. Tu eri l’amico di quello che è morto, non è vero? Ebbene, non ci sono stati abbastanza morti. Di’ ai soldati di scendere e di portarmi ciò che chiedo, ciò che il tetrarca mi ha promesso, ciò che mi appartiene. Venite qui, soldati. Discendete in questa cisterna e portatemi la testa di quell’uomo. Tetrarca, tetrarca, ordina ai tuoi soldati di portarmi la testa di Iokanaan. [Sorge dalla cisterna il braccio del boia che reca su uno scudo d’argento la testa di Iokanaan. Salomè l’afferra] Ah! tu non hai voluto lasciarmi baciare la tua bocca, Iokanaan. Ebbene! adesso la bacerò. La morderò coi miei denti come si morde un frutto maturo. Sì, bacerò la tua bocca, Iokanaan. Te l’avevo detto, non è vero? te l’avevo detto. Ecco! Io la bacerò adesso… Ma perché non mi guardi, Iokanaan? I tuoi occhi che erano così terribili, che erano così gonfi di collera e di disprezzo, ora sono chiusi. Perché sono chiusi? Apri gli occhi! Solleva le palpebre, Iokanaan. Perché non mi guardi? Hai dunque paura di me, Iokanaan, che non vuoi guardarmi?… E la lingua, che, come un rosso serpente, dardeggiava veleni, non si muove più; non dice nulla, ora, Iokanaan, questa vipera rossa che ha vomitato su di me il veleno. È strano, non è vero? Come mai la vipera rossa non si agita più? Tu non hai voluto saperne di me, Iokanaan. Mi hai rifiutata. Mi hai detto cose infami. Mi hai trattato come una cortigiana, come una prostituta, me, Salomè, figlia di Erodiade, principessa di Giudea! Ebbene, Iokanaan, io vivo ancora, ma tu sei morto e la tua testa è cosa mia. Ne posso fare ciò che voglio. Posso gettarla ai cani e agli uccelli dell’aria. Ciò che avanzeranno i cani lo divoreranno gli uccelli dell’aria… Ah! Iokanaan, Iokanaan, sei stato l’unico uomo ch’io abbia amato. Tutti gli altri uomini mi nauseano. Ma tu, tu eri bello. Il tuo corpo era una colonna d’avorio su un piedistallo d’argento. Era un giardino pieno di colombe e di gigli d’argenti. Era una torre d’argento ornata di scudi d’avorio. Non c’era nulla al mondo bianco come il tuo corpo. Non c’era nulla la mondo nero come i tuoi capelli. Nel mondo intero nulla era rosso come la tua bocca[cfr. Ct 5,11; 4,3][10]. La tua voce era un incensiere che spandeva strani profumi, e quando io ti guardavo udivo una musica strana! Ah! perché non mi hai guardata, Iokanaan? Tu hai nascosto il volto dietro le mani e le bestemmie. Hai messo sopra gli occhi la benda di colui che vuol vedere il suo Dio. Ebbene, tu l’hai visto il tuo Dio, Iokanaan, ma me, me… non mi hai visto mai. Se tu mi avessi vista, mi avresti amato. Io, io ti ho veduto, Iokanaan, e ti ho amato. Oh! come ti ho amato! E ti amo ancora. Non amo che te… Ho sete della tua bellezza. Ho fame del tuo corpo. E né il vino né la frutta potranno saziare il mio desiderio [cfr. Ct 2,5][11]. Che farò, adesso, Iokanaan? Né i fiumi, né gli oceani potranno spegnere la mia passione [cfr. Ct 8,7][12]. Io ero una principessa, e tu mi hai rifiutata. Io ero una vergine, e tu hai distrutto la mia verginità. Io ero casta, e tu mi hai riempito le vene di fuoco… Ah! Ah! perché non mi hai guardato, Iokanaan? Se tu mi avessi guardato, mi avresti amato. Lo so bene che mi avresti amato, e il mistero dell’amore è più grande del mistero della morte[cfr. Ct 8,6][13]. Non bisogna guardare che all’amore.
Erode È mostruosa, tua figlia, è davvero mostruosa. E ciò che ha fatto è un delitto immenso. È un delitto contro un Dio sconosciuto [cfr. At 17,23] ne sono sicuro.
Erodiade Io approvo ciò che ha fatto mia figlia, e voglio rimanere qui, ora.
Erode Ah! parla la sposa incestuosa! Vieni! non voglio restare qui. Vieni, ho detto. Sono sicuro che sta per accadere una disgrazia. Manasse, Issachar, Ozias, spegnete le torce. Non voglio guardare nulla. Non voglio che niente mi guardi. Spegnete le torce. Nascondete la luna! Nascondete le stelle! Nascondiamoci nel nostro palazzo, Erodiade. Comincio ad aver paura.
La voce di Salomè Ah! Ho baciato la tua bocca, Iokanaan, ho baciato la tua bocca. C’era un acre sapore sulle tue labbra. Era forse il sapore del sangue?… Ma, può darsi, è il sapore dell’amore. Si dice che l’amore abbia un sapore acre… Ma che importa? Che importa? Io ho baciato la tua bocca, Iokanaan, ho baciato la tua bocca.  (eccone la rappresentazione - in stile "floreale")
Erode Uccidete quella donna!
(O. Wilde, Salomè, trad. it. Bur, Rizzoli ,Milano pp. 54-86)


Citazioni principali nel testo
[1]Matteo 14:1 In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù.14:2 Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in lui». 14:3 Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo fratello.14:4 Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla!».14:5 Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta. 14:6 Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode14:7 che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato.14:8 Ed essa, istigata dalla madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».14:9 Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali ordinò che le fosse data14:10 e mandò a decapitare Giovanni nel carcere.14:11 La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre
[2]Marco 6:17 Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata. 6:18 Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello». 6:19 Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva, 6:20 perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.  6:21 Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea. 6:22 Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». 6:23 E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno».6:24 La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista».6:25 Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: «Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista».6:26 Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto.6:27 Subito il re mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa. 6:28 La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre. 6:29 I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
[3]Giovanni 2:1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù 2:2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.2:3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».2:4 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».2:5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». 2:6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili.2:7 E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo.2:8 Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono.2:9 E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo2:10 e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono».2:11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. 2:12 Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.
[4]Matteo 9:27 Mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguivano urlando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi».9:28 Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: «Credete voi che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».9:29 Allora toccò loro gli occhi e disse: «Sia fatto a voi secondo la vostra fede».9:30 E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!».9:31 Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione. 
[5]Atti 23:6 Paolo sapeva che nel sinedrio una parte era di sadducei e una parte di farisei; disse a gran voce: «Fratelli, io sono un fariseo, figlio di farisei; io sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti».23:7 Appena egli ebbe detto ciò, scoppiò una disputa tra i farisei e i sadducei e l'assemblea si divise.23:8 I sadducei infatti affermano che non c'è risurrezione, né angeli, né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose.23:9 Ne nacque allora un grande clamore e alcuni scribi del partito dei farisei, alzatisi in piedi, protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest'uomo. E se uno spirito o un angelo gli avesse parlato davvero?»
[6]Marco 5:21 Essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare.5:22 Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi 5:23 e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva».5:24 Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. [...omissis...] 5:35 Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?».5:36 Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!».5:37 E non permise a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.5:38 Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava.5:39 Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme».5:40 Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina.5:41 Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!».5:42 Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore.
[7]Apocalisse 6:12 Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue,6:13 le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi.6:14 Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto.6:15 Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti -Gioele 3:4 Il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il giorno del Signore, grande e terribile - Atti 2:20 Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue, prima che giunga il giorno del Signore, giorno grande e splendido
[8]Atti 12:23 Ma improvvisamente un angelo del Signore lo colpì, perché non aveva dato gloria a Dio; e roso, dai vermi, spirò.
[9]Isaia 63:1 Chi è costui che viene da Edom, da Bozra con le vesti tinte di rosso? Costui, splendido nella sua veste, che avanza nella pienezza della sua forza? - «Io, che parlo con giustizia, sono grande nel soccorrere». - Apocalisse 19:13 È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio
[10]Cantico 5:11 Il suo capo è oro, oro puro, i suoi riccioli grappoli di palma, neri come il corvo - Cantico 4:3 Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo.
[11]Cantico 2:5Sostenetemi con focacce d'uva passa, rinfrancatemi con pomi, perché io sono malata d'amore
[12]Cantico 8:7Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio
[13]Cantico 8:6Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore! 

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