IL «PREMIO FIRENZE
DONNA» CONFERITO AD AGNESE CINI TASSINARIO, PER IL SETTORE CULTURA Palazzo Vecchio, Firenze, 3 aprile 2004 Per l’anno 2004 sono state premiate, con una
spiga di grano d’oro:
Agnese Cini Tassinario (premio della cultura); Gabriella Belli
(per la dirigenza); Edda Bresciani (Professioni e Ricerca Scientifica); Beatrice Trussardi (Imprenditoria); Marilena Iacobini (maresciallo dei Carabinieri ferita a Nassiriya, per il coraggio); Stefania Prestigiacomo
(Ministro per le Pari Oppotunità, Premio Speciale della Presidenza). La cerimonia è avvenuta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, davanti alle autorità cittadine e a un folto pubblico (circa 600 persone). 1. Motivazione del premio ad Agnese Cini
Tassinario:
Dopo il riassunto dei tratti salienti della
biografia della premiata si legge la seguente motivazione:
«Per l’attività di altissimo
livello atta a realizzare attraverso la lettura scientifica della Bibbia
la riscoperta di comuni radici culturali nell’Occidente, per la scelta di
una cultura di scambio aperta a ogni confronto religioso e laico, reale promozione
di tolleranza e dialogo.»2. Presentazione di Daniel Vogelmann Ora io dovrei dirvi in 5 minuti chi è
Agnese Cini!? Trattandosi della fondatrice di Biblia, mi verrebbe da citare
le famose risposte dei grandi Maestri Hillel e Shammaj al pagano che chiese
loro di rispondere all’ardua domanda «Che cos’è l’ebraismo?»
stando su un piede solo. Come sappiamo, Shammaj rincorse l’uomo con un bastone,
mentre il pacato Hillel si limitò a dire: «Non fare agli altri
ciò che non vorresti fosse fatto a te. Tutto il resto è commento.
Va’ e studia». E forse, per parlare di Agnese, si potrebbe cominciare
proprio da questo «Va’ e studia», perché in fondo cos’è
la vita di Agnese se non la messa in pratica di questo comandamento? Anzi,
con la risolutezza di carattere che le è propria, Agnese ha negli
anni ampliato questo comandamento trasformandolo in «Vieni e studia».
Come interpretare altrimenti la coraggiosa se non temeraria decisione, nell’ormai
lontano 1984, di fondare un’associazione laica di cultura biblica? Certo,
Agnese aveva già una notevole esperienza come presidente di una grande
associazione scoutistica come l’Agesci, dove, fra l’altro, aveva organizzato
proprio dei «campi» biblici, ma ora la sua ambizione era quella
di far conoscere a tutti la Bibbia (tutta la Bibbia), questo grande libro
così poco letto e studiato nel nostro paese. E da allora la sua attività
non ha avuto tregue. Ci vorrebbero ore per parlarvi dei seminari estivi,
dei
convegni nazionali e internazionali, dei corsi per insegnanti, delle lezioni di ebraico e di greco biblico, dei grandi viaggi sulle tracce della Bibbia, delle puntuali pubblicazioni degli Atti e del prezioso Notiziario.Così, negli anni, si è formata questa associazione unica nel suo genere: forse i suoi soci e simpatizzanti non sono moltitudini, ma hanno formato una vera e propria famiglia, di cui la Madre, la reverendissima Madre, è senz’altro Agnese. A tal punto che non è immaginabile Biblia senza Agnese (ma anche Agnese senza Biblia, e senza i suoi appassionati «figlioli»). Come definire allora Agnese Cini, che oggi riceve giustamente un così importante riconoscimento? Si potrebbe dire che è la fondatrice, la presidente e la direttrice generale di una società spirituale che ha come scopo quello di unire gli uomini e le donne di buona volontà nello studio e nella conoscenza della Parola, e che, fra l’altro, può vantare un Presidente onorario veramente altolocato. A questo proposito, permettetemi di concludere con una mia breve poesia, nata in un contesto diverso, ma che oggi dedico con affetto ad Agnese: – Che Dio ti benedica. – E se Dio non esiste? – Ti benedica il bisogno che abbiamo di lui. 3. Due domande ad Agnese Cini da parte della marchesa Bona Frescobaldi "Prima di rispondere a questa domanda, permettetemi di ringraziare Serena Zavataro Triglia per questa sua iniziativa del Premio annuale ad alcune donne impegnate in vari campi di attività: è davvero un modo bello e concreto di riconoscere e incoraggiare la presenza femminile nella vita italiana. E di questa vita fa parte anche la Bibbia, centro vitale del mio impegno e ragione del premio che ricevo. È stato detto che la Bibbia è la «cenerentola della cultura», ma sappiamo che è anche il «Grande Codice dell’Occidente». Del resto proprio questa città, la nostra Firenze, è la dimostrazione concreta di come la Bibbia (raccontata su tante pareti di chiese, di conventi, di palazzi, ripresa da tanti padri della nostra lingua, modulata da tanti musicisti), faccia parte del DNA della nostra identità fiorentina, toscana, italiana, ed europea. Ma come portare la Bibbia fuori dai recinti sacri – non certo per rapirla alle grandi religioni monoteistiche – per offrirla anche a coloro che non la considerano venuta dal cielo, ma salita dal cuore degli uomini? Questa è stata la scommessa di Biblia: portare la Bibbia nei luoghi della cultura e dello spirito, là dove oggi è assente; farla gustare e conoscere più a fondo in tutte le sue svariate e possibili interpretazioni, con la convinzione che, se anche questa impresa producesse cocci, sarebbero cocci preziosi. Con questo ideale, ambizioso e umile insieme, da vent’anni Biblia promuove una conoscenza e uno studio laico e interconfessionale della Bibbia: è uno spettacolo ascoltare rabbini, preti, pastori, professori universitari, scrittori, che ne propongono una lettura sia storico-critica, sia filologica, sia estetica, nei nostri eventi, (finora abbiamo organizzato oltre 130 corsi, convegni, seminari o viaggi di studio in varie città d’Italia, con una cadenza di circa 7/8 eventi all’anno). A questi hanno partecipato laici e credenti in una sorta di «convivio biblico»: ed è noto che nei convivi il corpo e lo spirito si sono sempre nutriti insieme. Un esempio di ciò che proponiamo? Proprio fra 20 giorni si inaugurerà in questa stessa sala un convegno sul «Prodigio della nascita», organizzato in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze." Dopo tanti successi e tanto lavoro, hai ancora qualche sogno o desiderio da realizzare? "Certo! Anche se siamo ormai riconosciuti con rispetto e considerazione nel mondo degli studi biblici, e abbiamo organizzato tanti eventi, puntualmente seguiti dalla stampa degli Atti, rischiamo di restare una piccola isola felice se non riusciremo in qualche modo a incidere nella cultura del nostro paese. Perciò Biblia si è impegnata da tempo per promuovere una maggiore presenza della Bibbia nella scuola italiana, dove si formano le nuove generazioni. Abbiamo dunque promosso dibattiti e vari corsi di aggiornamento per insegnanti, tutti seguiti con grande interesse, e perfino firmato un Protocollo d’Intesa con l’ex ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro, per una collaborazione fra Ministero e Biblia in questo senso. Ma adesso tutto è bloccato... Condivido con i tanti e preziosi collaboratori di Biblia, e con molti intellettuali italiani che avevano firmato un nostro appello, il sogno e il progetto di rilanciare questa proposta, perché i giovani prendano maggiore coscienza delle nostre radici culturali, e anche dei valori umani e spirituali che la Bibbia trasmette. Per concludere, vorrei proporvi un’ultima riflessione: non c’è qualcosa che noi possiamo dare alla Bibbia? Se così si può dire, la Bibbia stessa ha bisogno di noi, è una parola che cerca ascolto, e che riceve fioritura sempre nuova dalle letture molteplici, secondo le parole di Gregorio Magno: «La Scrittura cresce con chi la legge»". Infine pubblichiamo una poesia dedicata ad Agnese da Paolo De Benedetti: «Ad Agnese Cini, teologa e satanologa, fondatrice e presidente di “Biblia”», premiata a Palazzo Vecchio il 3 aprile 2004/5764».
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